Intitolazione dei luoghi pubblici delle città: ancora poche le donne protagoniste

Troppo poche le donne alle quali è intitolato un luogo della città.

Gli studenti della II E dell’Ites Valturio di Rimini e gli alunni che compongono il Consiglio Comunale delle ragazze e dei ragazzi della scuola media Giovanni XXIII di Misano, lo avevano annunciato l’8 marzo scorso, giornata internazionale della donna. Oggi hanno mantenuto la promessa, consegnando una pubblicazione per gli amministratori del territorio che fotografa la situazione attuale e che fornisce stimoli e suggerimenti per future intitolazioni degli spazi delle loro città a grandi donne.

L’opuscolo ‘Il filo rosso del rispetto’ è stato realizzato nell’ambito del progetto RispettoSì - laboratori di educazione civica in rete tra studenti della scuola secondaria di 1° e 2° grado, promosso da Gruppo SGR. Si tratta di un "dossier" che contiene 28 biografie di grandi donne, protagoniste nei mondi dell'impegno civile, della scienza, dell'arte e che per coraggio, capacità, autonomia, sono fonte di ispirazione per i giovani.

"Il filo rosso del rispetto" richiama alla realtà anche le nostre comunità locali; anche qui, come in 30 grandi città di 17 Paesi, oltre il 90% delle vie ha come protagonista esclusivamente il genere maschile. Da questa constatazione, frutto del percorso che gli studenti hanno realizzato con RispettoSì, nasce la loro richiesta alle Amministrazioni, affinché anche la toponomastica delle città contribuisca culturalmente ad educare alla parità.

"Da molti anni – dice Micaela Dionigi, Presidente del Gruppo SGR – siamo impegnati nelle scuole con progetti il cui fine è far crescere la cultura del rispetto, delle pari opportunità a partire da quelle di genere. Siamo tutti ‘differenti’ e dunque l'inclusione delle differenze ha una base etica e, al tempo stesso, è una cultura sempre più necessaria nelle imprese e nelle organizzazioni. É un impegno convinto il nostro, non scontato anche se le scuole forse si sono abituate. É fatto di risorse umane, materiali, finanziarie - e questa è la nostra parte - che ci auguriamo che le scuole possano e sappiano moltiplicare attraverso la loro didattica e la creatività degli insegnanti. Al nostro Gruppo interessa, infatti, essere percepiti come alleati in percorsi di educazione civica che la scuola realizza per insegnare il valore del ‘noi’".

Nella sala del consiglio comunale di Misano, alla consegna dell’opuscolo che ispira uno stradario di genere sono intervenuti il Sindaco Fabrizio Piccioni e la Vicesindaca di Rimini Chiara Bellini, che hanno ascoltato l’introduzione di Rebecca Ricchiuti, Sindaca del consiglio comunale giovani di Misano e le testimonianze degli studenti partecipanti al progetto.

"Il primo aspetto che vorrei sottolineare è il valore aggiunto dato dal fatto che siano proprio le studentesse e gli studenti delle nostre città a consegnare, a noi amministratori, uno studio per una toponomastica più equa e paritaria a livello di genere – il commento di Maria Chiara Bellini, Vicesindaca del comune di Rimini -. La speranza è che proprio dalle giovani e dai giovani parta un riequilibrio nella intitolazione dei luoghi pubblici frutto di una consapevolezza culturale e storica. La toponomastica, infatti, può farsi parte attiva e responsabile nell’azione di recupero della memoria storica delle donne che hanno agito e prodotto cultura, e del ruolo che hanno avuto nell'evoluzione della storia, dei diritti, delle scienze e delle arti. Ringrazio per il vostro lavoro che ci restituisce una pluralità di prospettive contro gli stereotipi imposti in modo pervasivo – seppur apparentemente più sottile- nel nostro vissuto quotidiano, a partire dai luoghi, dalle strade e dalle piazze che attraversiamo ogni giorno".

"Siamo grati ai ragazzi per questo lavoro svolto insieme – il commento di Fabrizio Piccioni, Sindaco di Misano Adriatico –. È stato un piacere accoglierli nella sala del Consiglio Comunale e ascoltare con attenzione le proposte che hanno elaborato nell’ambito di questo progetto. Da parte nostra c’è l’impegno a farle nostre nel proseguo dell’attività amministrativa. Nella mia esperienza di amministratore, quasi sempre l’intitolazione di luoghi pubblici deriva da proposte che arrivano da persone o aggregazioni cittadine, che l’Amministrazione vaglia e definisce. È evidente che c’è un percorso da fare come società e tutti insieme, che anche grazie a progetti come questo promosso dal Gruppo SGR procederà molto più spedito".


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