Da grande vorrei diventare: un centinaio gli studenti coinvolti nel primo laboratorio 'Il lavoro raccontato'

Curiosità, soddisfazione e poco spazio al sogno di lavorare nella classica impresa turistica.

All’Istituto Comprensivo Igea, il primo incontro del laboratorio "Il lavoro raccontato", una delle novità della V edizione del progetto "Da Spettatori a Protagonisti", offerto dal Gruppo SGR alla scuola media e superiore per arricchire le attività di prevenzione del bullismo e di educazione civica.

Una novità che ha colto subito del segno: sono 12 le classi, in particolare delle scuole medie, che hanno scelto di prendere parte al laboratorio nel quale alunni e alunne interrogano i grandi per conoscere il lavoro che, ad oggi, rappresenta il loro "sogno professionale".

Un centinaio gli alunni della scuola media Igea coinvolti nel primo laboratorio. Con l’aiuto del Gruppo SGR, che per farlo ha messo a disposizione le proprie risorse professionali, hanno indagato attraverso il racconto di otto collaboratori, i mestieri tipici dell’information tecnology, della transizione energetica, dell’amministrazione, della comunicazione e marketing, della cucina, delle lingue.

Per dare man forte alla conoscenza di specifiche attività, grazie al progetto sono state coinvolte anche le aziende "ReeDoLab - laboratorio di moda sostenibile e autoprodotta" con Cristiana Curreli, "Torre Pedrera Hotels" agenzia di informazione turistica con Romina Stefanini, ed "Estetica Fashion di Gabriella Canini".

Le domande, da parte dei ragazzi, sono state tantissime. Le più frequenti: quanti anni di studio servono? Quali mansioni svolge? Quali capacità sono necessarie? Cosa deve piacere in questo lavoro? Se potesse tornare indietro lo sceglierebbe ancora? Quanto si guadagna? Si lavora ogni giorno?

"Per alcuni di loro è servito per scartare opzioni sulle quali erano indecisi - commentano le insegnanti che hanno coordinato la mattinata di lavoro -. Gli incontri sono stati molto formativi e illuminanti. Noi stesse ci siamo stupite riguardo a certe carriere, alla volontà di ricerca e a passioni portate avanti anche a costo di sacrifici. I professionisti sono stati bravissimi, hanno creato un clima di ascolto e di attenzione e, in alcuni casi, sono riusciti a stemperare il clima con la loro simpatia".

Le professioni individuate per l’incontro sono emerse da un lavoro preventivo che è servito ad indagare i sogni dei ragazzi coinvolti. È significativo il fatto che, tra i desideri espressi, trovino poco spazio le figure professionali tipiche del nostro sistema turistico. Ad esempio, solo 10 ragazzi su 100 vorrebbero diventare cuochi o pasticceri e nessuno si immagina gestore di una struttura turistica.


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