ASI, la dichiarazione di marco Da Dalto, coordinatore progetto Rimini Life

"Il Sindaco di Rimini ci risponde come facevano i difensori degli anni ’70, butta la palla in tribuna.

Conosciamo piuttosto bene Rimini e il progetto Rimini Life ha analizzato con attenzione il territorio, i flussi di traffico che le stanno giustamente a cuore e molto altro. È tutto nei documenti che stanno prendendo polvere negli uffici comunali.

Abbiamo posto il tema se sia una buona scelta, coerente coi soldi ricevuti dalla Regione Emilia-Romagna, costruire nuove residenze sociali davanti ad un ‘mostro’ come quello di via Ugo Bassi. Noi non c’eravamo quando è stato costruito quanto c’è ora. Ma il Sindaco non risponde.

L’area dell’ex Questura è recintata e segnalata, l’abbiamo illuminata ed è vigilata. Alla sicurezza del quartiere ci deve pensare il Comune, non ASI.

Se la città ha sofferto molto per la situazione in via Ugo Bassi, il conto è a carico di chi non è riuscito a risolvere in questi anni il problema. Il Comune scarica su altri, ognuno legga la storia come crede ma i fatti, anche in questo caso, sono sotto gli occhi di tutti. E di sicuro ASI non c’entra nulla, mentre coi soldi investiti sono stati saldati i creditori, Comune compreso. ASI ora propone una soluzione che il Comune si rifiuta di discutere.

Abbiamo spiegato più volte che la superficie di vendita resta di 1.500 metri, il progetto depositato in comune chiarisce inequivocabilmente che non è un centro logistico. Basta leggere con attenzione il progetto. Perché continua con questi argomenti?

Non è vero che siamo disposti a discutere tutto tranne il supermercato. Abbiamo fatto una proposta ulteriore. Non abbiamo risposte e ci si arrocca ponendo sempre al centro di tutto un’area di vendita di 1500 mq in un compendio quasi venti volte più grande. Sta emergendo davvero qual è il punto.

Parlare di mega strutture commerciali, è un modo per alzare fumo. I riminesi sanno cosa significa mega struttura commerciale e catalogare così un supermercato di 1500 mq è una forzatura senza fondamento.

Così come addebitarci di anteporre Rimini Life – che non è solo un supermercato, anche se le piace farlo intendere – all’edilizia popolare è strumentale da parte sua.

Dovrebbe, Sindaco, rispondere chiaramente ad una domanda: è possibile oggi, nel 2023, pensare di realizzare edilizia pubblica e sociale di fronte ad un’area del genere, sostanzialmente impossibile da proteggere dalla delinquenza e dal degrado, senza immaginare un più ampio progetto di rigenerazione di quanto è intorno?

È davvero fatica cogliere interesse pubblico nella risposta del primo cittadino.

Sarà difficile fuggire dalla responsabilità sulla diffusione ulteriore di microcriminalità nel quartiere e di atti delittuosi che dovessero verificarsi. Noi finora abbiamo prodotto ogni sforzo per sventarli, andando anche oltre ai nostri compiti. Continueremo a farlo, ma la questione è ben chiara e la poniamo nell’interesse della città".


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