Ex questura: partono i lavori di messa in sicurezza

I principi d’incendio avvenuti qualche giorno fa all’interno degli immobili di via Ugo Bassi sono l’ulteriore campanello d’allarme che suona in un’area di Rimini nella quale il degrado è in costante aumento.

In ASI siamo molto preoccupati per la sicurezza del quartiere dove sorge l’ex questura, per gli effetti negativi generati dalla microcriminalità che vi gravita intorno e che trova "terreno fertile" nella possibilità di occupare abusivamente gli spazi e di vandalizzare tutto.

Nonostante gli enormi sforzi delle forze dell’ordine e i nostri a supporto, la situazione peggiora. Intrusioni, danneggiamenti all’impianto di illuminazione e segnalazioni di preoccupazione dei cittadini sono eventi sistematici.

Il 27 novembre, dopo una gara d’appalto ormai in fase conclusiva, inizieranno dei lavori di ripristino delle condizioni ordinarie interne per riparare i danni inferti dagli atti di vandalismo, unitamente ad un piano di rafforzamento anti intrusione che passerà anche attraverso la limitazione degli accessi fino al livello 1 e di rafforzamento delle chiusure degli ingressi. Un lavoro ingente e dispendioso, l’ennesimo affrontato in questi anni unitamente a tante altre iniziative condotte a tutela anche della sicurezza degli abitanti del quartiere. Lavori che vedranno impegnati un’impresa e dei tecnici locali per le successive sei, otto settimane.

Perdurando l’assenza di riscontro da parte dell’amministrazione circa la richiesta di un incontro costruttivo, in via cautelativa, preoccupati per la sicurezza del quartiere, più difficile da garantire a nuove famiglie fragili che andranno ad abitare in quel contesto pericoloso nelle nuove palazzine pubbliche che dovranno sorgere sulle aree che il Comune dovrà espropriare ad ASI, ci rivolgeremo direttamente al Ministero competente per chiedere verifica sull'attività di monitoraggio della Regione sulle comunicazioni del Comune, recapitate alla stessa Regione e al Ministero, riguardo il rispetto delle direttive governative per la realizzazione residenze pubbliche e sociali in contesti degradati. Chiederemo un'ispezione, se occorre.

Nel 2017 le direttive CIPE, presieduto dall'allora ministro Gentiloni, per finanziare la realizzazione di alloggi sociali erano cristalline.

Occorreva: la rigenerazione di contesti degradati, il recupero dell’esistente anche con demolizione e ricostruzione di immobili dismessi e l’insediamento di un mix funzionale di residenze, funzioni, spazi collettivi complementari agli alloggi. Pare abbastanza evidente che oggi esistano delle azioni avviate dal Comune contrarie in questo senso ed è oggettivamente preoccupante, per l'integrazione e la sicurezza, immaginare nuove famiglie fragili che andranno ad abitare a ridosso di uno spettrale e insicuro transatlantico di cemento.

La scorsa settimana Il Ministro Salvini del MIT (il Ministero che ha erogato i finanziamenti alle Regioni per l'edilizia sociale) si è espresso riguardo la rigenerazione ("La logica della partnership pubblico-privato è l'unica soluzione sulla rigenerazione urbana perché nei prossimi anni che ci sia solo il soggetto pubblico a investire questi soldi e inimmaginabile") con gli stessi contenuti della comunicazione diffusa dall’assessora Frisoni, che abbiamo apprezzato, in particolar modo nella parte in cui ribadisce sia la necessità di rigenerazione dell’ex Questura di via Ugo Bassi, quale tema di interesse, sia l’importanza del privato nei processi di rigenerazione quale veicolo e motore necessario di supporto pubblico.

È la posizione che abbiamo sostenuto dal primo giorno e RiminiLife ne è la testimonianza più vivida. Vista la sana condivisione dei principi auspichiamo un'apertura per un nuovo dialogo che porti ad un progetto di rigenerazione urbana di tutto il compendio dell'ex questura, partendo proprio da RiminiLife.

Inoltre, abbiamo appena ricevuto richiesta di adesione inviataci dal Consigliere Zoccarato della Lega, ad una seduta della commissione di controllo e garanzia il 1° dicembre. Ci siamo resi disponibili con lo spirito di trasparenza e di collaborazione che ci ha sempre distinti.

Da sempre sosteniamo che RiminiLife rappresenta una risposta concreta alla lotta al degrado, al miglioramento della sicurezza, della qualità urbana, portatrice di inclusività e integrazione sociale, coerente alle direttive del vecchio governo Gentiloni, ma è anche un'opportunità di lavoro per le imprese e i professionisti del territorio, come testimonia il recente appalto per il ripristino dei danni subiti e potenziamento della sicurezza.


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